Poco meno di due settimane ci separano dalla prima chiama: 320 senatori, 630 deputati, 58 delegati regionali decideranno chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica, alternativa al Mattarella bis.
Il capo dello Stato ha più volte espresso la sua volontà di lasciare il Colle, esprimendo la contrarietà ad un secondo mandato. La crisi pandemica però frena entusiasmi e stringe il Paese facendo supporre che prolungare il settennato di Mattarella sia la soluzione migliore in questo momento.
La corsa al colle è iniziata e il 24 gennaio non è cosi lontano. La partita ad oggi è aperta a tutti, e tra gli scenari è compreso anche il Mattarella bis.
Draghi, la costituzione e il semipresidenzialismo
Mario Draghi è il nome più gettonato in questo momento che farebbe convergere buona parte della maggioranza dei votanti. Nella conferenza stampa di ieri ha precisato, in apertura, la sua non disponibilità a rispondere alle domande sul Quirinale.
Draghi ha 74 anni ed in questo momento ha tre grandissimi fardelli sulle sue spalle: l’evoluzione della crisi pandemica, la gestione dei PNRR, l’equilibrio di governo. In caso di sua elezione si aprirebbe la crisi di governo: può esser lui presidente della Repubblica con un governo già in crisi? E chi prenderebbe il suo posto da presidente del Consiglio?
Ma non solo, Draghi al Colle significa scavalcare la Costituzione, vuole dire mettere in atto un semipresidenzialismo de facto.
Berlusconi e il centrodestra
Il Cavaliere è l’uomo indicato dal centrodestra e pare che voglia restare in corsa fino alla fine. La sua maggioranza potrebbe allargarsi oltre la coalizione. Ma il PD sul suo nome ha posto il veto. Come altri nomi circolati però lui è un capo partito e può in questo momento l’Italia avere al Colle un profilo politico più che un profilo istituzionale?
Amato potrebbe accontentare tutti senza scossoni evitando il Mattarella bis
Giurista, politico, accademico, due volte presidente del Consiglio, diversi incarichi da Ministro, giudice costituzionale e vicepresidente della Corte Costituzionale. Questi sono solo alcuni dei mandati di Giuliano Amato. Pare convincere tutti o quasi (M5S), ma si scontra con l’età: ha 84 anni, finirebbe il suo mandato a 91 anni.
E’ tempo di una donna?
Difficile, scenario molto difficile. Dopo la mobilitazione per la candidatura di Liliana Segre, che elegantemente ha già glissato la proposta, sono circolati i nomi dell’attuale Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, seconda carica dello Stato, di Marta Cartabia, Guardasigilli, ed dell’ex ministro Paola Severino.
Mattarella bis
Ed ecco che dopo il valzer dei nomi ritorniamo a quello di partenza, quello più scontato, quello meno probabile, ma paradossalmente quello più sicuro: se si vuole riproporre Mattarella occorre definirlo subito e l’elezione va fatta alla prima chiama.
Come si può convincere a fare il bis? Semplice quanto banale: oggi Mattarella può succedere solo a Mattarella.
La sua è una sorta di candidatura emergenziale, l’unica che possa traghettare l’Italia verso la fine della crisi pandemica, la gestione dei PNRR e le nuove elezioni politiche.