Questo pomeriggio 1008 elettori, tra Parlamento e Grandi, saranno pronti per la prima chiama per la corsa al Quirinale. Le previsioni indicano per la prima votazione la scelta della scheda bianca, un modo diplomatico per non contarsi fin da subito.
Dopo l’annuncio di Berlusconi il centro destra si ritrova spiazzato soprattutto dal diktat su Draghi per il Quirinale.
Nel centrosinistra è rientrata l’idea di sostenere Riccardi (favorevole invece il M5s) e i Dem continuano a sperare in un ritorno di Mattarella, rientrato nel frattempo a Palermo.
Ultime 48 ore: Casini al Quirinale?
Casini è il nome nuovo, quello che si rincorre da 48 ore. Sparito dalla scena mediatica dall’agosto dello scorso anno: da allora nessuna intervista, dichiarazione, virgolettati. Questo fa supporre che già si pensasse a lui da almeno un annetto, niente di sorprendente considerando che anche nel 2015 il suo nome circolò molto.
Elisabetta Belloni come possibile candidata al Quirinale è il nome a cui sta pensando Salvini, su di lei però sembra che Renzi abbia delle perplessità, poiché “guida ora i Servizi Segreti”.
Si attende l’esito dell’incontro che dovrebbe avvenire questa mattina tra Enrico Letta, leader del PD, e Matteo Salvini, della Lega.
Quanto tempo per l’elezione?
Gli analisti indicano che avremo il nuovo presidente della Repubblica entro domenica, la situazione dovrebbe sbloccarsi tra la quarta e la sesta votazione.
Quorum a maggioranza semplice
Lo scenario sarà sicuramente delineato tra la quarta e la settima votazione, cioè da quando il quorum scenderà, passando dalla maggioranza dei due terzi dei grandi elettori alla maggioranza semplice: 505 voti su 1008 (non più 1009 per via della scomparsa del deputato FI Vincenzo Fasano).
Quando si vota
Intanto alle 15 Montecitorio in riunione plenaria, il Parlamento in seduta comune con i delegati regionali (3 per ogni regione e 1 per Valle D’Aosta), presieduto dal presidente della Camera Roberto Fico e dal presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, darà ufficialmente corso all’elezione del 13esimo residente in Quirinale.
Chi può esser votato per il Quirinale
Tutti possono esser votati purché siano italiani, almeno cinquantenni e che godano dei diritti civili e politici. Poi però chiaramente servono i numeri e il quorom che deve esser calcolato sui componenti del collegio presidenziale (1008) e non sui presenti.
I franchi tiratori e garanzia della segretezza del voto
Lo scrutinio è segreto e quindi è alto il rischio dei franchi tiratori, ovvero chi viola l’indicazione del proprio partito o gruppo dissentendo dalla linea ufficiale del proprio schieramento. In Italia si verifica soprattutto durante l’elezione del Presidente della Repubblica: basti ricordare le fumate di Fanfani, Forlandi, Merzagora o venendo ai giorni nostri quelle di Romano Prodi e Franco Marini.
Resta da capire come farà Fico a garantire la segretezza del voto evitando quindi una possibile indentificazione riportata sulla scheda.
Nel segreto del catafalco il grande elettore generalmente inserisce degli appellativi al nome del votato: “On. Mattarella”, “Sergio On. Mattarella”, “Mattarella Sergio onorevole”, questi appellativi potrebbero esser interpretati come indicazione di voto… sta a Fico evitare di leggere gli appellativi e ogni altro attributo posto di fianco al nome al momento dell’apertura delle urne.
L’impatto del Covid
Uno scenario di cui si parla poco sui media è come la pandemia inciderà sulle votazioni presidenziali. Innanzitutto il collegio dei votanti: i positivi potranno votare? Se si come? Si parla di Covid Hotel per i grandi elettori contagiati e la spola di ambulanze verso e da Montecitorio. Stesso dicasi per i quarantenati e i non vaccinati.
L’impatto del Covid sulle votazioni è determinante: meno votanti sono presenti in Montecitorio più diventa difficile raggiungere il quorum per eleggere il sostituto di Mattarella.
Questa vicenda è stata in parte però risolta con il DECRETO-LEGGE del 7 gennaio 2022.
Il ripensamento di Mattarella l’unica salvezza per l’Italia?
Mancano poche ore ormai alla prima chiama. L’Italia si prepara per il 13esimo presidente della Repubblica, sono convinto che il Mattarella bis è l’unica soluzione possibile per non crollare. Ma di questo sono convinti anche i grandi elettori. E’ Mattarella che ha deciso.