Tina Turner è morta all’età di 83 anni. La cantante aveva 83 anni. Si è spenta a Zurigo dopo una lunga malattia
Addio a Tina Turner, regina del rock’nroll
Alluvione Emilia, oggi NUOVA allerta rossa nelle aree più colpite
Continuano 24 ore su 24 gli interventi di assistenza alla popolazione colpita dall’alluvione.
Per oggi è confermata l’allerta rossa per criticità idraulica nelle aree maggiormente colpite: pianura bolognese e bassa collina, pianura e costa romagnola. Allerta arancione per criticità idrogeologica e idraulica nelle aree collinari della Romagna e del bolognese, dove persiste la possibilità di frane per scivolamento e colamenti lungo i versanti con condizioni idrogeologiche fragili. Dal pomeriggio del 24 maggio sono previste condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali più probabili sulle zone di pianura. Nel definire i livelli di allerta, si tengono in considerazione sia i fenomeni meteo previsti sia le condizioni del suolo per valutare gli effetti sul territorio.
Alluvione: oltre 36.600 le persone sfollate, 27.700 solo nel ravennate
4.963 ospitate nelle strutture d’accoglienza. Prosegue h24 l’assistenza alla popolazione. Domenica ancora allerta rossa e arancione su gran parte del territorio.
Estratto del comunicato diffuso dalla Regione Emilia Romagna
Più di 36.600 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione; la maggior parte, 27.775, nel ravennate, poi 4.830 in provincia di Forlì-Cesena e 4.012 nel bolognese.
Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo; 4.963 (di cui 3.652 nel ravennate, 798 nel bolognese, 509 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti).
Intanto, è confermata anche per domani l’allerta rossa per criticità idraulica su bassa collina, pianura e costa romagnola; pianura bolognese. Allerta rossa per criticità idrogeologica sull’alta collina romagnola e collina bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica su alta collina romagnola, collina bolognese, pianura modenese. Allerta arancione per criticità idrogeologica sulla montagna romagnola, bassa collina, pianura e costa romagnola, montagna bolognese.
Per quanto riguarda gli allagamenti, ai 58 segnalati ieri, se ne stanno aggiungendo alcuni nei comuni di Conselice, Lugo e Ravenna (zona nord).
La situazione a Ravenna e in provincia
Evacuato il 16% del territorio comunale e quasi 15mila persone, un decimo del totale; nella sola provincia di Ravenna evacuate 27.700 persone. Continuano tutt’ora le evacuazioni preventive. Il sistema di accoglienza ha permesso 1.200 pernottamenti in 60 strutture alberghiere e 3mila persone accolte negli hub della protezione civile. Chiusa la falla sul Lamone: situazione in miglioramento a Bagnacavallo.
A Lavezzola sono in corso operazioni di rialzo arginale del canale Destra Reno, con sacchettature e telonature. A Conselice è operativo un centro di assistenza e accoglienza per 200 persone.
Dissesto idrogeologico
Circa 305 le frane principali sul territorio:
- 127 in provincia di Forlì Cesena: Modigliana, Dovadola, Predappio e Roncofreddo. E ancora: Casola Valsenio, Cesena, Meldola, Tredozio, Mercato Saraceno, Montiano, Sarsina, Santa Sofia, Civitella di Romagna, Galeata, Bertinoro, Meldola, Portico e San Benedetto, Premilcuore e Rocca San Casciano.
- 90 in provincia di Ravenna: Casola Valsenio e Brisighella
- 49 in provincia di Bologna: tra i comuni più colpiti Fontanelice (con 9 frane), poi Loiano, Casalfiumanese, Monte San Pietro. Frane anche a Monzuno, Imola, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monterenzio, Monghidoro, Castel San Pietro Terme, Monte San Pietro, Pianoro, Sasso Marconi, Bologna, Valsamoggia.
- 12 in provincia di Modena: Montecreto, Polinago, Prignano sulla Secchia, Serramazzoni, Zocca, Pavullo nel Frignano, Fiorano modenese, Montese.
- 14 in provincia di Reggio Emilia: Canossa, Baiso, Carpineti, Toano, Villa Minozzo, Ventasso.
- 13 in provincia di Rimini: il più colpito Montescudo, con 6 frane, poi Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria e San Leo.
Tutte le squadre di rilevatori (soprattutto nel ravennate e in provincia di Forlì-Cesena) sono in campo per ulteriori aggiornamenti, anche con i droni laddove le strade non risultino più percorribili.
Per quanto riguarda la viabilità, sono oltre 500 le strade chiuse, totalmente o parzialmente.
Volontari in campo
Sono circa 1.200 i volontari oggi in campo per portare soccorso alla popolazione. Circa un migliaio appartengono alle Colonne mobili nazionali e a quelle delle Regioni Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Provincie Autonome di Trento e Bolzano. Gli altri 200 volontari afferiscono ad associazioni e Coordinamenti provinciali del volontariato della Regione Emilia-Romagna.
Le chiamate al Numero verde 800024662
Al numero verde 800024662, attivato dalla Regione per rispondere, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20, ai quesiti legati all’emergenza alluvione, sono arrivate sinora circa 2000 chiamate (dato alle ore 13 di oggi). Tra le maggiori richieste, a chi rivolgersi per avere beni di prima necessità e informazioni sulla mobilità, oltre a domande di intervento che sono state girate ai soggetti competenti.
Maltempo: 23 fiumi esondati, 41 comuni coinvolti, 280 frane, oltre 400 strade interrotte
Proseguono le operazioni per mettere in sicurezza le persone in abitazioni a rischio, oltre 10mila gli evacuati. Allerta rossa anche giovedì 18.
Impegnati circa 600 vigili del fuoco, di cui 300 arrivati da fuori regione, che hanno finora garantito oltre 430 interventi con l’impiego di 200 mezzi e 3 elicotteri.
In volo per tutta la giornata anche l’elicottero del 118 di Ravenna per l’evacuazione di persone fragili. Mentre sono attese ulteriori precipitazioni intermittenti, nelle prossime ore, fino alla notte.
È questo l’ultimo aggiornamento dell’emergenza che sta colpendo l’Emilia-Romagna da quasi 48 ore.
⛈️Maltempo, l’aggiornamento: 23 fiumi esondati, 41 comuni coinvolti, 280 frane, oltre 400 strade interrotte.
Proseguono le operazioni per mettere in sicurezza le persone in abitazioni a rischio, oltre 10mila gli evacuati. Allerta rossa anche giovedì 18
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Fonte: Regione Emilia Romagna
Elezioni Europee: si vota 6-9 giugno 2024
Le elezioni per il rinnovo dei componenti del Parlamento europeo si svolgeranno tra il 6 e il 9 giugno del 2024. Questa la decisione confermata oggi dalla riunione dei rappresentanti permanenti dei Paesi membri (Coreper) che ora dovrà solo essere finalizzata in uno dei prossimi Consiglio Ue. Il Parlamento europeo aveva proposto di anticipare le elezioni nella forchetta 23-26 maggio ma su queste date, né su qualsiasi forchetta alternativa, è stato possibile trovare un accordo unanime.
Disastro Maltempo in Emilia. Due morti e quattro dispersi. 14 fiumi esondati in più punti, 23 comuni coinvolti
Continua ad aggravarsi il bilancio del maltempo in Emilia Romagna: due persone sono morte e almeno quattro risultano al momento disperse.
Dopo che è stato ritrovato senza vita l’uomo che risultava disperso a Forlì, un secondo uomo ha perso la vita a Ronta di Cesena.
Allerta Meteo: Romagna e Marche allagate, Criticità in molte città
Il maltempo funesta la Romagna, con evacuati e allagamenti. Da ieri sera gran parte dell’Emilia-Romagna è in allerta rossa: mobilitata la protezione civile e attenzione massima sia per le piene dei fiumi, sia per le frane in Appennino.
Attenzione altissima anche nelle Marche, in particolare a Senigallia dove il fiume Misa sta raggiungendo il livello di piena.
Alcune strade sono allagate e le persone sono state fatte allagare dal greto (Ansa).
Italia sotto maltempo: allerta ROSSA in Emilia. Situazione rischiosa
Per tutta la giornata di martedì 16 maggio, scatta l’allarme meteo in Emilia-Romagna. E’ quanto comunica la Regione dai canali web. “In particolare: allerta rossa per criticità idrauliche e idrogeologiche su montagna e collina emiliana centrale; pianura modenese; pianura, collina e montagna bolognese; pianura, collina, montagna e Costa romagnola. Allerta arancione per: montagna e collina piacentina e parmense; pianura reggiana; pianura e Costa ferrarese.
Secondo i tecnici, siamo di fronte ad una situazione nella quale si sommano appunto due rischi: quello idraulico e quello idrogeologico. Coinvolgerà un areale molto ampio, con una combinazione meteo un po’ diversa da quella del 2 e 3 maggio.
Allora – ha ricordato la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, Irene Priolo durante l’incontro con la stampa nella sede del Centro operativo regionale a Bologna- si era trattato di un “evento stau”; domani invece sono previsti anche rovesci di carattere temporalesco, vento e mareggiate.
Sono attesi valori da 70 a 100 mm di pioggia in 24 ore, non distribuiti in modo omogeneo, concentrati nella prima parte della giornata. Più eventi combinati, dunque, su un territorio già fragile.
In base alla modellistica meteo, si prevede che inizi a piovere dalla Romagna (dove in collina e Appennino si sono già verificate frane), con ingrossamento dei fiumi in pianura. Le precipitazioni si estenderanno nella mattinata di domani anche al resto della regione.
Il fatto che siano previste anche mareggiate potrebbe portare ulteriori criticità soprattutto in corrispondenza dei fiumi che sfociano in mare come Lamone, Montone e Reno.
È prevista la cumulata fino a 100 mm di pioggia sui rilievi romagnoli; interessati anche l’Appennino nella fascia collinare nella zona bolognese, forlivese-cesenate, ravennate e modenese, con valori tra i 60 e i 70 mm d’acqua in media areale. Oltre a quello reggiano con quantitativi inferiori. Le precipitazioni continueranno fino a mercoledì 17. Nell’intero arco delle 48 ore è previsto l’accumulo medio complessivo di circa 150 mm di pioggia.
Rispetto ai fiumi, sui bacini Romagnoli e affluenti di Reno sono attesi colmi di piena vicini ai franchi arginali e ai massimi storici registrati. Livelli prossimi alla soglia 3 sono attesi anche su altri fiumi nella pianura modenese.
Saranno inoltre possibili significativi innalzamenti sul reticolo idrografico minore, con fenomeni di erosione spondale e possibili inondazioni delle aree limitrofe. Previsti anche dissesti diffusi su tutto il territorio collinare e montano, numerosi ed estesi nel settore centro-orientale.
Il vortice depressionario determinerà anche mare molto mosso sulla Costa, che potrà generare localizzati fenomeni di ingressione marina ed erosione del litorale. Venti forti sui rilievi e sul settore orientale della regione, in particolare sui crinali appenninici emiliani.
Rispetto a quanto accaduto a inizio mese, il quadro appare più complesso per l’attesa di temporali e dell’innalzamento del livello del mare, che potrebbe comportare maggiori difficoltà del deflusso delle acque dei fiumi. Sono previste situazione di particolare criticità per le zone rese già fragili per dalle precedenti frane e allagamenti.
I consigli
L’invito a tutta la popolazione è di muoversi poco; non andare negli scantinati ma restare ai piani superiori; non spostare le automobili dopo che la pioggia ha iniziato a cadere, farlo possibilmente entro la mezzanotte di oggi. Il consiglio è di ricorrere allo smartworking, dove possibile, in accordo con i datori di lavoro.
A fronte dell’allerta è stato attivato un presidio organizzativo molto ampio. Sono state individuate postazioni dove ospitare uomini e mezzi, per essere subito operativi in caso di necessità e vicini ai luoghi più sotto osservazione.
Sono già attivate anche le colonne mobili della Protezione civile dell’Emilia-Romagna, del Veneto, del Friuli, della Provincia autonoma di Trento e delle associazioni nazionali, che saranno dislocate rispettivamente al Cup di Marzaglia (Mo), al Cup di Forlì, al magazzino della Protezione civile di Calderara di Reno (Bo) e a Faenza (Ra). In arrivo anche funzionari dalla Regione Toscana e dalla Calabria.”
Addio a Gianni Miná
Gianni Miná ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari.
L’Italia del vino sfiora il traguardo degli 8 miliardi di euro chiudendo l’export 2022 con un nuovo record
L’Italia del vino sfiora il traguardo degli 8 miliardi di euro chiudendo l’export 2022 con un nuovo record commerciale:7,9 miliardi di euro di euro (+9,8%) a fronte di volumi piatti (22 milioni di ettolitri, -0,6%).
Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv, Ismea e Vinitaly, che ha elaborato i dati rilasciati oggi da Istat sui 12 mesi dello scorso anno, il mercato ha retto anche alle inevitabili quanto parziali variazioni dei listini, ma l’escalation dei costi di produzione ha abbondantemente eroso i margini della filiera in particolare per i prodotti entry-level e popular (fino a 6 euro al litro).
Il risultato finale, vista anche la congiuntura, è senz’altro positivo per uno dei settori del made in Italy più virtuosi nella bilancia commerciale, che chiude in attivo di oltre 7,3 miliardi di euro. Rimane, rileva l’Osservatorio, la consapevolezza che il record commerciale sia senz’altro determinato da un doping dei prezzi, tanto necessario al fine di limitare l’erosione dei margini causata dal surplus dei costi, quanto pericoloso sul fronte dei consumi previsti per il 2023.
Ultimo trimestre in forte rallentamento, con chiusura nei valori a +5% contro +19% di marzo, +11% di giugno e +12% di settembre, mentre i volumi si mantengono in scia negativa (a -3% medio da giugno, con il solo primo trimestre positivo). Tra i competitor, la Francia si conferma leader mondiale con 12,3 miliardi di euro (+11% valore e -5% volume) mentre l’Italia mantiene la posizione di primo fornitore a livello quantitativo e secondo in valore davanti alla Spagna (2,98 miliardi di euro, che chiude a +3,5% nei valori e -9% nei volumi).
Mercati
Incrementano a valore tutti i principali mercati della domanda, a partire dagli Stati Uniti (+10%) che si confermano primo mercato export italiano con una quota di mercato del 23%. Seguono, tra i top buyer, la Germania (15% lo share), che sale del 5% a 1,2 miliardi di euro; poi Regno Unito (+10%), Canada (+11%), Svizzera (+3%) e una Francia in forte progressione (+25%). Diverso il quadro dei volumi, in calo o stazionari in tutte le principali destinazioni (Usa a -6%, Germania a -2%, Uk a -4%) a eccezione di quella transalpina (+16%, dovuto alla poderosa crescita del Prosecco, +20%). Ancora in caduta la domanda cinese, che chiude i conti a -28% sul fronte dei vini in bottiglia.
Tipologie
Tra le tipologie – rileva l’Osservatorio targato Unione italiana vini, Ismea – Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare e di Vinitaly – continua il forte traino degli spumanti che volano a +19% in valore (Prosecco a +22%) e confermano la positività sui volumi (+6%, di cui +6% Prosecco e +9% Asti Spumante), mentre faticano i vini fermi imbottigliati (-3% volume), con i rossi in sofferenza che chiudono a -4% volume e +4% valore, contro il +12% dei bianchi. In particolare, sui rossi, risultano in contrazione i volumi nelle fasce di posizionamento più basse (sotto i 3 euro), mentre tengono molto bene e anzi risultano in buona crescita i vini premium, in particolare piemontesi (+9%), veneti (+4%) e toscani (+6%). I frizzanti cedono il 7% in volume ma guadagnano il 6% a valore.
Regioni
Per quanto riguarda la classifica regionale, con oltre 2,8 miliardi di euro di fatturato all’estero e una performance nei dodici mesi superiore alla media italiana (+13,4%) il Veneto rafforza la sua leadership sulle esportazioni tricolore, guadagnando una quota pari al 36% sul totale nazionale. Si confermano anche il secondo e terzo posto del podio, con il Piemonte in crescita rallentata (+4,6%, a 1,28 miliardi di euro) e tallonato dalla Toscana, che chiude in linea con i risultati nazionali (+10,4%, 1,25 miliardi di euro). A seguire le 3 regioni, responsabili complessivamente del 68,2% dell’export enologico made in Italy, il Trentino Alto-Adige (-1,1% il risultato tra gennaio e dicembre 2022) e l’Emilia-Romagna (+8,9%). Sul fronte delle performance nelle principali regioni enologiche, spiccano le accelerazioni di Friuli-Venezia Giulia (+39,7%), Marche (+25,9%) e Sicilia (+21%).



