Il Museo Storico della Terza Armata. Nel cuore di Padova, tra moderni negozi e importanti poli espositivi che ospitano mostre internazionali, da secoli fa bella mostra di sé un importante palazzo storico, la cui costruzione risale alla fine del 1300.
Museo Storico della Terza Armata
In questo palazzo è ospitato il Museo Storico della Terza Armata, in cui sono conservate ed esposte uniformi, armi, attrezzature, cimeli ed oggetti legati alla storia di questa importante unità, ed alle sue vicissitudini militari durante la Prima Guerra Mondiale.
Il museo, inaugurato per iniziativa del Generale Alberto Aliberti il 30 agosto 1956, a seguito di un imponente evento di commemorazione svolto a Padova, è dedicato alla conservazione ed alla valorizzazione del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale e specificamente della zona del Carso e del basso Piave, che furono le zone di operazione della Terza Armata.
La sua istituzione non ha alcuna intenzione celebrativa e non vuole esaltare il carattere distruttivo della guerra; è piuttosto un omaggio commosso a tutti caduti, senza alcuna distinzione di ruolo, grado e nazionalità. Rappresenta – in altre parole – un luogo per meditare sulla follia della guerra e sulle sue nefaste conseguenze.
La Terza Armata
La Terza Armata è stata una grande unità complessa del Regio Esercito che prese parte alla prima e alla seconda guerra mondiale ed è stata parte per un ventennio, nel secondo dopoguerra, dell’Esercito Italiano.
Le origini della grande unità risalgono al Comando Designato 3ª Armata costituito a Firenze nell’agosto 1914, agli ordini del tenente generale Luigi Zuccari. Il 24 maggio 1915, all’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, la 3ª Armata venne destinata nelle zone di operazioni del Carso e di Trieste.
La 3ª Armata fu impegnata in tutte le battaglie dell’Isonzo, dal giugno 1915 alla fine dell’estate del 1917, sul fronte del Carso, subendo perdite enormi. La propaganda dell’epoca la soprannominò “Invitta” in quanto – se pure i risultati di battaglia furono inconcludenti o marginali – l’armata non fu mai direttamente sconfitta in battaglia.
Dopo la disfatta di Caporetto, pur non essendo mai stata sconfitta, la 3ª Armata dovette ritirarsi insieme alle altre Grandi Unità sulla linea del Piave. Nel corso del 1918 la 3ª Armata prese parte alla Battaglia del solstizio e alla decisiva battaglia di Vittorio Veneto. Dal 5 settembre 1918 riceve il Gruppo speciale Aviazione I fino al 21 novembre successivo.
Dopo la vittoria italiana nel primo conflitto mondiale il Comando Designato 3ª Armata venne sciolto a Trieste nel luglio 1919.
Il Palazzo
Il palazzo che ospita il museo fu eretto per volere della famiglia Borromeo e si vanta – nella sua storia secolare – di aver legato il suo nome all’illustre Cardinale Pietro Bembo e ad artisti come Benvenuto Cellini, oltre di nobili famiglie cittadine come quella dei dei Fortebraccio e dei Camerini, che ne furono gli ultimi proprietari.
Ubicato in Borgo Altinate, che nel 1500 era ai margini della città, il Palazzo era allora immerso nel verde e i suoi giardini si estendevano fino a lambire il fiume. Nel 1532 il Cardinale Bembo rilevò il palazzo da Bernardo Fortebraccio, condottiero della Serenissima, e ristrutturò il palazzo arricchendolo di numerose opere d’arte, di una grande biblioteca e di un orto botanico.
L’edificio divenne così un vero e proprio centro culturale, ospitando i grandi artisti del tempo e fra questi, nel 1537 – come detto – Benvenuto Cellini.
In seguito altre, importanti famiglie e personaggi ne ebbero la proprietà finché lo stabile venne infine venduto dal Conte Paolo Camerini nel 1936 al Comune di Padova ed il Comune, nel 1941, lo permutò con la Forza Armata, ottenendo l’attuale area degli Eremitani.
Tra il 1941 e il 1943 l’edificio fu sede del Comando dell’ARMIR (Armata Italiana in Russia), mentre in seguito, sino al 1945 fu sede di un alto Comando Tedesco. Dal 1948 al 1952 vi si insediò il Comando del V° Corpo d’Armata, trasferito poi a Vittorio Veneto al quale subentrò il Comando Designato Terza Armata proveniente da Bologna.
Qui rimase sino al suo scioglimento, nel marzo del 1972. Vi prese quindi sede stabile il Comando Artiglieria Controaerei dell’Esercito e, dal 2006 il Comando Brigata Artiglieria Controaerei, fino all’11 settembre 2009.
La struttura museale dal settembre 2009, a seguito del trasferimento del Comando Brigata Artiglieria Controaerei, ha potuto espandersi in tutto lo stabile assumendo la sua veste attuale.