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sabato, Maggio 18, 2024
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E’ morto Gorbaciov

E’ morto Gorbaciov. Dalla Perestroika al crollo del Muro di Berlino, ha segnato un’epoca di cambiamenti.

Ultimo segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991, fu propugnatore dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost’, e protagonista nella catena di eventi che portarono alla dissoluzione dell’URSS e alla riunificazione della Germania.

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Donne e politica, quando l’ipocrisia mostra il suo volto

politica

In questi giorni continuano a far discutere i video della premier finlandese Sanna Marin ritratta mentre balla in una festa privata con alcuni amici.

Una giovane politica di cui la maggior parte degli italiani ignorano il brillante curriculum ma sanno che ha partecipato ad un concerto di musica rock abbigliata con t-shirt ed anfibi.

Ancora una volta la cronaca sembra voler giudicare le donne in politica solo per il loro aspetto fisico e per il supposto atteggiamento trasgressivo, senza minimamente prendere in esame le loro capacità e quanto realizzato nella loro attività pubblica.

Donne e politica

Non è un vizio solo italiano, ricordiamo le foto maliziose che ritraevano ad aprile del 2009 la principessa delle Asturie Letizia Ortiz, moglie del Re di Spagna Felipe di Borbone,  quando ha accolto a Madrid nell’aprile del 2009 Nicolas Sarkozy e Carla Bruni, oppure il volgare fotomontaggio che faceva credere che uno striminzito perizoma spuntasse dal pantalone di un Ministro durante la firma del giuramento alle Riforme nel 2014.

Situazioni in cui mai nessuno si sognerebbe di ritrarre un politico di sesso maschile, a cui evidentemente alcuni pensano sia concesso ciò che per una donna è inopportuno.

Affrontiamo così questi giorni di campagna elettorale per le elezioni politiche di fine settembre, respingendo al mittente ipocriti scandali e prediche pelose, abituiamoci a giudicare un uomo pubblico innanzi tutto per i suoi atti e per le le sue azioni, prima che per quanto ha scritto nel suo diario in terza media e forse riusciremo a selezionare una classe politica e dirigente in grado di affrontare al meglio le gigantesche sfide sociali ed economiche che incombono.

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E’ morto Piero Angela

piero Angela

E’ morto a 93 anni Piero Angela, il patriarca della divulgazione italiana. “Buon viaggio papà”, ha scritto Alberto Angela sui suoi profili social annunciando la scomparsa del padre.

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“Scatta la Par Condicio”: Comunicazione politica e parità di accesso ai mezzi di informazione

par condicio

Le Elezioni incombono e mai come quest’anno le Politiche vivono un’epoca di incertezza assoluta.

Come è ormai noto il Presidente Mattarella con dPR n.97 del 21 luglio 2022 ha convocato i comizi per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica per domenica 25 settembre 2022.

Nella medesima Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati, inoltre, i due dd.P.R., distinti per la Camera dei deputati e per il Senato della Repubblica, con le tabelle di assegnazione dei seggi spettanti, rispettivamente, alle circoscrizioni elettorali o regioni del territorio nazionale, ai collegi plurinominali di ciascuna circoscrizione o regione e alle ripartizioni della circoscrizione Estero.

Par Condicio

Per dare concreta attuazione ai principi del pluralismo, dell’imparzialità, dell’indipendenza, dell’obiettività e della completezza del sistema radiotelevisivo è stata approvata una delibera sui Provvedimenti in materia di comunicazione politica della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni.

Qui è possibile consultare le disposizioni valide per le Politiche 2022.

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Vittime e spettatori: dall’Omicidio a Civitanova Marche al caso Kitty Genovese

civitanova marche

Nelle Marche, un operaio trentenne ha picchiato ed ucciso a mani nude un nigeriano che chiedeva l’elemosina. La maggior parte dei commenti – oltre a stigmatizzare la violenza del gesto – ha puntato il dito sul fatto che nessuno dei presenti sia intervenuto per evitare la tragedia.

Perché nessuno è intervenuto per evitare la tragedia a Civitanova Marche?

Una colluttazione avvenuta in pieno giorno, al centro della città, davanti a diverse persone e durata alcuni minuti, non una aggressione rapida e perpetrata nel buio di un vicolo lontana da testimoni. E allora – ci si chiede – perché nessuno è intervenuto per evitare la tragedia?

Per chi si occupa di questo tipo di situazioni e per gli studiosi di psicologia sociale questo comportamento non è nuovo e viene chiamato “effetto spettatore”.

L’episodio che diede lo spunto a approfondire le dinamiche di questo atteggiamento risale al 1964 quando Kitty Genovese, una ragazza statunitense di 28 anni che alle 3 del mattino stava ritornando dal lavoro al suo appartamento a New York, venne pugnalata a morte da uno stupratore e omicida seriale. Secondo i resoconti dei giornali, l’attacco durò almeno mezz’ora, tempo durante il quale la Genovese urlò e supplicò aiuto.

L’omicida attaccò la Genovese e la pugnalò, poi fuggì dalla scena dopo aver attirato l’attenzione di un vicino. L’assassino ritornò poi 10 minuti più tardi e finì l’aggressione. Le notizie dei giornali dopo la morte della Genovese asserirono che 38 testimoni avevano osservato le pugnalate e omesso di intervenire o perfino di contattare la polizia dopo che l’assalitore era fuggito e la Genovese era morta.

Faccio quello che fanno gli altri

Da quell’efferato episodio hanno preso il via gli studi che hanno analizzato comportamenti simili per definire come e perché i testimoni si comportano in una determinata maniera e – pur nella estrema variabilità dei casi – possiamo dire che ricorrono una serie di fattori più o meno inconsci, tra cui l’ambiguità (se nessuno fa niente ci sarà un motivo?), la coesione sociale (faccio quello che fanno gli altri) e la diffusione della responsabilità (non è colpa mia se non faccio qualcosa, potrebbe farlo qualcun altro), elementi che richiamano drammaticamente quanto ogni tanto viene ironicamente riportato sulle vignette che parlano dei comportamenti degli impiegati di ufficio.

Non è certo il caso di trinciare giudizi o emettere verdetti, per quello ci sono (fortunatamente) i tribunali; quello che possiamo dire è che probabilmente decenni di social ci hanno abituato ad essere spettatori passivi di quanto accade nelle vite altrui, osservate attraverso uno schermo, e che si rende sempre più necessaria una educazione civica alla solidarietà quotidiana, in cui ciascuno colga le necessità dell’altro e faccia quello che può per alleviarle: aiutare un disabile a superare una barriera architettonica, accompagnare un anziano per attraversare una strada, stoppare atti di bullismo giovanile, sollevare la pesante busta della spesa di una vecchietta ma anche solo tenere aperto il portone al nostro condomino che ci segue di pochi passi sembrano poco, ma – gutta cavat lapidem – ripetuti nel tempo possono fare moltissimo.

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Elezioni Politiche 2022: ci saranno meno Comizi e più Campagne Social

Elezioni Politiche 2022
Elezioni Politiche 2022

Nei giorni scorsi hanno fatto discutere le immagini del presidente ucraino Zelensky e di sua moglie Olena pubblicate su Vogue. Gli scatti – realizzati dalla nota fotografa Annie Leibovitz – hanno suscitato molte critiche in chi le ha ritenute inopportune ed incompatibili con la guerra che si sta combattendo contro l’invasione russa.

Attenzione alta per conflitto in corso

In realtà non è difficile ipotizzare che il presidente ucraino, ben conscio del potere dei media, abbia voluto utilizzare questo espediente per mantenere alta l’attenzione del pubblico sul conflitto in corso, che dopo tante settimane aveva raggiunto una sorta di livello di saturazione tale da non suscitare quasi più nessuna reazione alle notizie di bombardamenti, battaglie e violazioni dei diritti umanitari.

Da che mondo è mondo le guerre si combattono anche con le parole, il re spartano Leonida o il generale francese Cambronne in fondo sono più noti per le loro frasi ad effetto che per i meriti militari, e non tutti sanno che dal secolo scorso il morale delle truppe e della popolazione è sempre più massicciamente supportato da slogan e campagne di comunicazione ad hoc.

Meno comizi e più campagne social per le Elezioni politiche 2022

Questi principi saranno applicati, sia pure con i necessari distinguo, anche nella campagna elettorale che stiamo già vivendo e che sarà necessariamente caratterizzata da meno comizi in presenza e più campagne sui social.

Ci sarà chi si affiderà ancora alla virulenza delle parole ed a slogan ai limiti del turpiloquio come accadeva nei V-Day grillini e nella Lega bossiana, ci sarà chi adotterà un atteggiamento più dimesso e felpato, di certo vediamo già tornare citazioni che vellicano l’immaginario collettivo, programmi più o meno velleitari, tentativi di proselitismo che alimentano paure e speranze in un elettorato sempre più smarrito, confuso e disilluso.

Il 26 settembre forse sapremo chi ha vinto, scopriremo chi è riuscito a convincere gli elettori e chi ha vinto la sua battaglia elettorale, sino ad allora sarà sempre bene ricordare che in qualunque tipo di conflitto, armato o non, fisico o intellettuale la comunicazione gioca un ruolo fondamentale perché: “ogni scontro comincia con le parole, la maggior parte degli scontri non va oltre le parole”, come acutamente notava Antonio Franchini.

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Elezioni: Italia al voto, prima volta in autunno dopo il taglio dei parlamentari. Si vota con il Rosatellum

Elezioni voto
Elezioni

Ai malumori del M5S si sono sommate le prese di posizione del centrodestra e Mario Draghi ha rassegnato le sue dimissioni, dando il via alle polemiche ed allo scambio di accuse tra partiti e movimenti politici.

Le critiche non hanno risparmiato neppure l’ex Premier, accusato da qualcuno di populismo per i toni del suo discorso finale alle Camere e da altri di scarsa visione politica per non aver voluto comunque tenere presente la maggioranza che comunque aveva dalla sua parte.

Quando si vota

Oramai i giochi sono fatti, si voterà il 25 settembre ed anche questa data ha scatenato sui social un mare di commenti, poiché deputati e senatori hanno diritto al trattamento economico conosciuto come vitalizio dopo 4 anni, 6 mesi e 1 giorno dall’inizio del loro mandato e dato che la XVIII legislatura è iniziata ufficialmente il 23 marzo , questo diritoo maturerà il giorno prima di quello in cui si vota, la qual cosa ha fatto pensare a molti che la data sia stata scelta anche per tutelare questo diritto che agli occhi di molti pare eccessivo ed ingiusto.

Presentazione liste

Sempre rimanendo nel campo delle date, liste, simboli e programmi dovranno essere depositati nelle Corti d’Appello tra il 21 e 22 di agosto, quindi si prevede un ferragosto davvero di fuoco per i protagonisti di questa tornata elettorale, che vedrà comizi balneari e roventi non solo nei toni degli slogan.

Rosatellum

Si vota ancora con la legge elettorale conosciuta come “Rosatellum”, dal nome del suo estensore, che mette insieme maggioritario e di proporzionale e dovrà eleggere un parlamento fortemente ridimensionato nei numeri, poiché si passerà da 630 deputati a 400 e da 315 senatori a 200, rendendo quindi necessari aggiustamenti e modifiche per consentire la corretta attività delle Camere e la rappresentanza dei cittadini elettori, considerando – solo per dirne una – che in Friuli Venezia Giulia, Molise, Abruzzo, Basilicata e Umbria ci sarà un unico grande collegio uninominale, con la conseguente compressione della rappresentanza.

Come funziona la legge elettorale

L’impianto della legge, identico a meno di dettagli alla Camera e al Senato, si configura come un sistema elettorale misto a separazione completa, e per entrambe le camere:

il 37% dei seggi (148 alla Camera e 74 al Senato) è assegnato con un sistema maggioritario a turno unico in altrettanti collegi uninominali: in ciascun collegio è eletto il candidato più votato, secondo il sistema noto come uninominale secco;

il 61% dei seggi (rispettivamente 244 e 122) è ripartito proporzionalmente tra le coalizioni e le singole liste che abbiano superato le previste soglie di sbarramento nazionali; la ripartizione dei seggi è effettuata a livello nazionale per la Camera e a livello regionale per il Senato; a tale scopo sono istituiti collegi plurinominali nei quali le liste si presentano sotto forma di liste bloccate di candidati;

il 2% dei seggi (8 deputati e 4 senatori) è destinato al voto degli italiani residenti all’estero e viene assegnato con un sistema proporzionale che prevede il voto di preferenza.

Per favorire la rappresentanza di uomini e donne, nei collegi plurinominali l’elenco dei candidati di ciascuna lista deve seguire l’alternanza di genere ed inoltre nel complesso dei collegi uninominali e nelle posizioni di capolista nei collegi plurinominali i candidati di ciascun genere devono essere compresi tra il 40% e il 60% del totale a livello nazionale per la Camera ed a livello regionale per il Senato.

La scheda elettorale

La scheda elettorale, unica per la quota maggioritaria e proporzionale, ricorda, almeno graficamente, quella usata per le elezioni amministrative nei comuni oltre i 15.000 abitanti ma – a differenza delle elezioni amministrative – non è ammesso, pena l’annullamento della scheda, il voto disgiunto: l’elettore non potrà quindi votare contemporaneamente per un candidato di un collegio e, nel proporzionale, per una lista a lui non collegata.

Nei collegi uninominali, il seggio è assegnato al candidato che consegua il maggior numero di voti validi; in caso di parità, è eletto il più giovane per età.

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L’impresa eccezionale è essere normale

normale
Amïo corsivo

In passato i fatti di cronaca raccontavano episodi che vedevano protagoniste persone che diventavano popolari compiendo imprese eccezionali o azioni fuori dal comune, oggi capita sempre più spesso che alcune persone assolutamente normali diventino famosissime nel giro di pochi giorni senza aver fatto nulla di particolare, spesso facendo quello che tutti noi facciamo tutti i giorni, a volte anche senza avere neppure la consapevolezza di essere ripresi da una foto o da un video.

Parlare in corsivo

Accade così che una giovane ragazza su Tik Tok cominci per scherzo a dare lezioni su come parlare in corsivo e nel giro di pochi mesi raggiunga ottocentomila follower, con un exploit che ricorda quello di Khaby Lame, ventenne di origine senegalese ma in Italia da quando aveva un anno di età, che dopo essere stato licenziato a marzo 2020 ha cominciato a realizzare video in cui mostrava come risolvere alcuni problemi della vita quotidiana in modo semplice e senza dire nulla, diventando a fine giugno il tiktoker più seguito al mondo ed accumulando ad oggi un patrimonio netto stimato è compreso tra 1,3 e 2,7 milioni di dollari.

Ivano

A questi protagonisti under 30 fa da contraltare Ivano, un operatore della sicurezza cinquantenne, ripreso a sua insaputa durante il concerto LoveMi tenutosi a Milano a fine giugno, mentre commenta l’esibizione di alcuni giovani rapper con una mimica facciale molto esplicita, tanto da rendere virali i video con le sue espressioni, utilizzate poi in numerosi meme per commentare ironicamente le situazioni più disparate, dai finali di stagione delle serie TV più famose alle conseguenze del cambiamento climatico.

Media e messaggio

Fenomeni diversi tra loro ma uniti in qualche modo da una normalità che diventa eccezionale, in cui una persona che fa quello che molti fanno, diventa improvvisamente famosa. Questa improvvisa notorietà scatena anche, come è facile immaginare, commenti negativi, offese e addirittura minacce, a testimonianza di come ancora oggi non sempre si distingua chiaramente tra media e messaggio, tra attore e ruolo interpretato, tra strumenti impiegati e obbiettivi raggiunti.

Come tutte le attività umane, la comunicazione di basa su regole e metodi, ma come in tutte le attività umane, anche nella comunicazione esiste un “quid” indefinibile ed imprevedibile che la strappa dalla fredda logica razionale e ci permette di essere sorpresi da quanto a volte accade sotto i nostri occhi.

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Mamme, figli e cognomi: come cambiano i ruoli dei genitori?

figli

Samantha Cristoforetti parte per una missione nello spazio ma le si chiede chi si occuperà dei suoi figli, la Consulta decide che i figli potranno avere i cognomi di entrambi i genitori; due fatti di cronaca che ci raccontano luci ed ombre della mentalità italiana di fronte alla questione della parità genitoriale.

In questi giorni la cronaca si è occupata in due occasioni delle mamme; in un caso in maniera generale, in un altro in modo specifico.

Con una decisiopne storica la Corte Costituzionale ha stabilito che i figli potranno avere il cognome di entrambi i genitori o anche solo di uno dei due – madre o padre. Giunge alla conclusione un iter cominciato oltre quindi anni fa, che ha visto più volte intervenire la Consulta ed ha registrato anche la presa di posizione delle istituzioni europee.

Madri e padri saranno quindi uguali almeno davanti alla anagrafe, archiviando un superato modo di agire patriarcale e procedendo a dare piena attuazione ai dettati costituzionali.

L’altra notizia è la missione spaziale di Samantha Cristoforetti, che è partita per una missione spaziale di sei mesi ed a cui è stato chiesto non come si sia preparata ad una missione così impegnativa, non quali siano gli scopi di un impegno così lungo ma – chi si sarebbe occupato dei suoi figli.

Una domanda a cui “AstroSam” ha risposto con la classe e la ironia che tutti conoscono ma che evidenzia quanto ancora – nella mentalità di molti – sia radicata l’idea che sia solo la donna ad essere in grado di occuparsi dei bambini, relegando il padre ad un mero portatore di risorse economiche, incapace di preparare un pranzo, stirare una camicia o passare un aspirapolvere.

Di questo e di altro parliamo nel nostro podcast, raccontateci le vostre esperienze, esponete il vostro punto di vista, spiegateci cosa ne pensate ed intanto… buon ascolto!

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Cosa è successo il 25 aprile 1945?

25 aprile

L’anniversario della liberazione d’Italia il 25 aprile ci offre l’occasione di ricordare la tragedia della seconda guerra mondiale e lo sforzo fatto per costruire una nazione basata sulla pace e la libertà.

La campagna militare cominciata con lo sbarco degli Alleati in Sicilia il il 9 luglio 1943 e terminata con la resa di Caserta il 2 maggio del 1945 causò agli Alleati circa 313 000 soldati morti, feriti o prigionieri mentre i tedeschi subirono circa 336 000 perdite.

Anche la popolazione civile pagò un prezzo altissimo, con circa 64.000 vittime causate dei bombardamenti, a cui si aggiungono i 35.000 partigiani e le circa 10.000 persone uccise dai tedeschi e dalle truppe della RSI nelle rappresaglie e nelle operazioni di repressione.

Queste vicende tornano drammaticamente alla ribalta della memoria a causa delle analogie evocate dal conflitto in corso in Ucraina, con le polemiche innescate dalla possibile fornitura di armi italiane ai militari che si oppongono alla invasione russa.

Ne parliamo con Francesco Donatelli, oggi esponente del PD, con una lunga militanza politica ed una storia di amministratore a Grottaglie, città della provincia di Taranto.

Facciamo con lui un viaggio nella seconda guerra mondiale, partendo dalle vicende che precedettero la Marcia su Roma ed analizzando cosa oggi si può e si deve fare per trasmettere alle nuove generazioni un ricordo quanto più fedele ed obbiettivo delle vicende che hanno sconvolto l’Italia ed il mondo, per costruire un futuro in grado di evitare che un tragico passato possa ripetersi. Buon ascolto!

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